Patologie della spalla

Fratture dell'Omero Prossimale

1. Che Cos'è

L'omero prossimale è la parte superiore del braccio, che comprende la testa dell'omero (la parte rotonda che si articola con la scapola), e le tuberosità sulle quali si inseriscono i tendini della cuffia dei rotatori (trochite e trochine). Una frattura dell'omero prossimale riguarda qualsiasi frattura che interessa questa zona e può coinvolgere diversi elementi anatomici dell'omero, tra cui la testa dell'omero, il collo anatomico o chirurgico, e le due tuberosità. Le fratture dell'omero prossimale rappresentano circa il 5-6% di tutte le fratture e circa il 45-53% delle fratture della spalla.


2. Cause

Le fratture dell'omero prossimale sono generalmente causate da traumi diretti o indiretti alla spalla. Le principali cause includono:

  • Trauma da caduta:
    La causa più comune è una caduta su un braccio teso, che provoca un impatto diretto sulla spalla o sul braccio. Questo è particolarmente frequente negli anziani, con una maggiore incidenza dovuta a fragilità ossea.
  • Traumi sportivi o incidenti:
    Colpi diretti o movimenti forzati durante attività sportive possono causare fratture.
  • Incidenti automobilistici:
    Fratture traumatiche di maggiore entità derivanti da incidenti stradali, specialmente nelle persone più giovani.

Le fratture dell'omero prossimale sono più comuni negli anziani, in particolare le donne post-menopausali, a causa della osteoporosi. La percentuale di fratture in questa fascia di età aumenta significativamente, con un picco tra i 65 e i 75 anni.


3. Sintomi

I sintomi principali di una frattura dell'omero prossimale sono:

  • Dolore intenso:
    Localizzato nella parte superiore del braccio e della spalla, che peggiora con il movimento.
  • Limitazione del movimento:
    Difficoltà a muovere il braccio o a sollevarlo, soprattutto a causa del dolore.
  • Edema e lividi:
    Gonfiore e colorazione blu-violacea nella zona colpita dalla frattura.
  • Deformità visibile:
    In alcuni casi, può esserci una deformità evidente, come l’asimmetria del contorno della spalla, se la frattura è grave.

4. Diagnosi

La diagnosi delle fratture dell'omero prossimale inizia con un esame fisico accurato, dove il medico verifica la mobilità, il dolore e l’edema. Viene poi richiesta una radiografia per confermare la frattura e determinarne la gravità. In caso di fratture più complesse, o per avere una visione dettagliata dei danni alle strutture circostanti (come muscoli e legamenti), possono essere necessari esami di imaging aggiuntivi come la TC (Tomografia Computerizzata) o la RMN (Risonanza Magnetica).


5. Trattamento

Il trattamento delle fratture dell'omero prossimale dipende dalla gravità della frattura, dall’età e dallo stato di salute generale del paziente. Può essere suddiviso in:

  • Trattamento conservativo (non chirurgico):
    • Immobilizzazione:
      In caso di frattura composta, o in caso di mantenimento di alcuni parametri anatomici, il trattamento prevede l’uso di un tutore per immobilizzare il braccio.
    • Fisioterapia:
      Dopo l’immobilizzazione, è necessario un programma di fisioterapia per recuperare la mobilità e la forza del braccio.
  • Trattamento chirurgico:
    • Osteosintesi:
      In caso di fratture scomposte, può essere necessario un intervento chirurgico per allineare i frammenti ossei, utilizzando viti, placche o chiodi per stabilizzare l'osso.
    • Protesi:
      In casi gravi, soprattutto negli anziani o nei pazienti con osteoporosi avanzata, potrebbe essere necessaria una Protesi di spalla.

Il recupero post-operatorio dipende dalla tipologia di intervento, ma generalmente include una fase di immobilizzazione seguita da riabilitazione intensiva per ripristinare la funzionalità della spalla. La fisioterapia è fondamentale per migliorare la mobilità e la forza muscolare.


6. Prognosi

La prognosi varia a seconda dell'età del paziente, della gravità della frattura e dell'efficacia del trattamento. Di solito gli anziani affetti da frattura dell'omero prossimale possono incontrare difficoltà nel recupero completo a causa della bassa densità ossea e della qualità delle strutture muscolo-tendinee. Tuttavia, con un trattamento adeguato, la maggior parte dei pazienti è in grado di riprendere le attività quotidiane, anche se con un lieve deficit funzionale in alcuni casi.

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